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Home News Gran Magistero Covid in Terra Santa, dall’Ordine del Santo Sepolcro un aiuto straordinario di 3 milioni

19/09/2020
Covid in Terra Santa, dall’Ordine del Santo Sepolcro un aiuto straordinario di 3 milioni
La somma è stata inviata al Patriarcato latino

Il cardinale Fernando Filoni, Gran Maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme TORINO. Un aiuto straordinario di 3 milioni di euro è stato inviato dall'Ordine del Santo Sepolcro al Patriarcato Latino di Gerusalemme per venire incontro alle necessità emerse con l'emergenza sanitaria. Da maggio 2020 i 30mila Cavalieri e Dame dell'Ordine del Santo Sepolcro hanno risposto all'appello del Gran Maestro, il cardinale Fernando Filoni, e così l'Ordine è stato in grado di inviare, oltre all'aiuto ordinario previsto ogni mese, circa 3 milioni di euro al Patriarcato Latino di Gerusalemme per far fronte alle esigenze umanitarie dei suoi fedeli.

Il governatore generale dell'Ordine, ambasciatore Leonardo Visconti di Modrone commenta: «Durante i giorni di lockdown abbiamo raggiunto i responsabili delle Luogotenenze che, sebbene dovessero far fronte anche alle necessità causate dall'emergenza sanitaria nei propri Paesi, hanno voluto far sentire la loro vicinanza ai fratelli e sorelle di Terra Santa così duramente colpiti. Siamo grati che il sostegno speciale al fondo Covid-19 non abbia sostituito l'impegno regolare dei nostri membri a contribuire alla vita quotidiana della diocesi di Gerusalemme bensì si sia ad esso aggiunto».

I contributi inviati in Terra Santa hanno permesso di rispondere a una serie di necessità. Il direttore amministrativo del Patriarcato Latino di Gerusalemme, Sami El-Yousef, riferisce: «Grazie all'aiuto ricevuto dall'Ordine per scopi umanitari, siamo stati in grado di sostenere più di 2.400 famiglie in oltre 30 parrocchie per i loro bisogni primari in termini di buoni spesa alimentari, prodotti per l'igiene e per i bambini, medicine e bollette». Inoltre «1.238 famiglie in Giordania e 1.180 famiglie in Palestina sono state aiutate a pagare le rette scolastiche».

Autore: la stampa.it